Venerdì, 21 Giugno 2019

Imu, affitti e cedolare secca: gli effetti del Decreto Crescita nel mondo immobiliare

Con l'approvazione imminente del DL 34/2019 sono diverse le novità in arrivo per il real estate.

Cedolare secca ma anche Imu, case in comodato e affitti. Con l'introduzione del cosiddetto "Decreto Crescita" arrivano diverse novità nel mondo del real estate. A fare un sunto di cosa cambierà con l'introduzione del Dl 34/2019, che presto dovrebbe avere il via libera finale del Parlamento, è il quotidiano economico Il Sole 24 Ore. 

Cedolare secca senza sanzioni Con il Decreto Crescita si dice addio alle sanzioni per chi non presenta il modello RLI per confermare la cedolare secca. Nell'articolo 3-bis, infatti, viene sancita la "soppressione dell’obbligo di comunicazione della proroga del regime della cedolare" (in precedenza 100 euro ridotti a 50 con pagamento nei primi 30 giorni)

Un codice per le case in affitto Il nuovo testo prevede la creazione di una banca dati pubblica delle strutture ricettive e degli immobili destinati all’attività di locazione breve: ogni struttura o casa locata dovrà avere un codice identificativo e dovrà usarlo "in ogni comunicazione inerente all’offerta e alla promozione dei servizi all’utenza"

Al Fisco i dati sugli inquilini Tra i vari articoli del decreto, viene anche inserita una norma che permette alla Polizia di Stato di comunicare i dati dei locatari all'Agenzia delle Entrate e ai Comuni. In questo modo potranno essere usati per controllare il pagamento delle imposte e il versamento dell’imposta di soggiorno. 

Nuova data per l'Imu Posticipata la data per presentare la dichiarazione Imu che passa dal 30 giugno al 31 dicembre dell’anno successivo a quello cui si riferiscono i dati da comunicare. Viene anche eliminato l’obbligo di presentare la dichiarazione Imu per chi può beneficiare della riduzione del 50% di Imu e Tasi sulle case date in comodato, cioè in prestito gratuito, ai figli o ai genitori.

Imu sui fabbricati Dal 2023 l’Imu sugli immobili strumentali, come i capannoni, diventa deducibile dal reddito d’impresa. Prima di allora, la percentuale di deduzione ammessa crescerà gradualmente: 50% per l’Imu nel 2019, 60% nel 2020 e 2021; 70% nel 2022.

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Aumentano le compravendite di nuda proprietà: +2,8% in un anno

I dati sono stati diffusi dalla camera: nel 2018 gli atti di compravendita di nuda proprietà in Italia sono stati oltre 19mila

La formula della nuda proprietà piace sempre di più agli italiani. È quanto emerge dai dati diffusi alla Camera in occasione della presentazione della guida multimediale sugli strumenti patrimoniali per la Terza età, realizzata dal Consiglio nazionale del Notariato, insieme alle maggiori associazioni dei consumatori. 

Cosa significa Per nuda proprietà si intende il valore dell'immobile decurtato dell'usufrutto: in poche parole significa vendere il proprio immobile, ma tenendo per sé il diritto di viverci per tutta la vita o cederlo anche in locazione a terzi. Nella trattativa è utilizzata come riferimento la tabella Istat sull’aspettativa di vita: molto spesso chi vende con questa formula è una persona anziana mentre chi acquista paga un prezzo inferiore a quello di mercato scommettendo nella rivalutazione dell’immobile col tempo. 

Secondo i dati diffusi dalla Camera, nel 2018 gli atti di compravendita di nuda proprietà sono stati 19.680 rispetto ai 19.127 del 2017: l'aumento annuo registrato è quindi del 2,8% ma supera il 9% rispetto a soli tre anni fa. 

Questo fenomeno riflette in sostanza le caratteristiche sociali di un Paese che sta rapidamente invecchiando e in cui il tasso di natalità continua a scendere. Infatti, molte persone che vendono la nuda proprietà non hanno figli ma spese di gestione dell'immobile molto elevate.

Non a caso, secondo il Consiglio nazionale del Notariato, in Italia ci sono circa 1,3 milioni di nuclei familiari composti da anziani con un reddito inferiore a 20mila euro, proprietari di una casa che vale almeno 200mila euro. E in più a questi casi si aggiunge una condizione di fragilità determinata da vecchiaia o presenza di disabili.

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