Immobiliare non residenziale: nel primo trimestre investimenti in calo
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Secondo i dati forniti da Ipi sui dati pesa inevitabilmente l'emergenza sanitaria. Il settore degli uffici resta il migliore: in crescita anche retail e logistica
Un mercato partito bene ma che risente dell'emergenza sanitaria e del conseguente lockdwon. È questo, in breve, la situazione che merge dall'analisi del mercato non residenziale italiano fornita da Ipi, il gruppo di società specializzato nella consulenza e nei servizi immobiliari.
Nel primo trimestre 2020, infatti, a livello nazionale gli investimenti nel non residenziale hanno registrato volumi pari a circa 1,26 miliardi di euro, in calo di circa il 26% rispetto allo stesso periodo del 2019. Due le cause principali, secondo l'analisi: da un lato si sono avute le chiusure di alcune grandi operazioni avviate nel corso dell’anno precedente, dall’altro il settore è stato costretto a fermarsi per l’emergenza sanitaria scatenata dal diffondersi del virus Covid-19 a livello globale.
Quello degli uffici resta il comparto migliore con 394,2 milioni di investimenti, pari al 31% del totale. In crescita risulta il comparto retail con investimenti che si sono attestati poco al di sotto dei 350 milioni di euro. Bene anche il settore della logistica con un totale investito pari a 195 milioni. Il comparto degli hotel, con 105,7 milioni di euro, ha segnato il calo di volumi più significativo (-73%) rispetto al Q1 2019.
I capitali investiti continuano a essere prevalentemente stranieri (il 64% del totale), il 26% provenienti da Paesi europei (soprattutto Germania e Francia), il 33% circa proveniente dagli Stati Uniti e il 5% da altri Paesi. Rispetto allo stesso periodo dello scorso anno è aumentata la quota degli operatori nazionali sul mercato (+30%) che rappresentano, nel primo trimestre il 36%, del volume delle transazioni.
Previsioni per il resto del 2020? Molto difficili. L’outlook per i prossimi mesi, infatti, si conferma incerto. Da valutare sarà come l'Italia e poi l'Europa usciranno all'emergenza sanitaria e come affronteranno la conseguente crisi economica.
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