Smart home, boom del mercato italiano: +52% nel 2018

Smart home, boom del mercato italiano: +52% nel 2018

Secondo uno studio del Politecnico di Milano il mercato è in forte espansione, ma gli altri Paesi europei sono ancora molto lontani.

Sempre più italiani puntano alla smart home. Secondo il report Smart Home dell'Osservatorio Internet of Things della School of Management del Politecnico di Milano, nel 2018 il mercato italiano della smart home ha registrato un balzo del 52% raggiungendo quota 380 milioni di euro. Il merito è soprattutto dell'arrivo degli assistenti vocali di Google e Amazon spinti da grossi investimenti in comunicazione e marketing.

"Il trend di crescita del mercato italiano – si legge in una nota – è paragonabile o addirittura superiore a quello dei principali Paesi europei, anche se in termini assoluti il divario da colmare è ancora ampio. L’Italia supera solo la Spagna (300 milioni di euro, +59%) mentre sono lontane Germania (1,8 miliardi, +39%), Regno Unito (1,7 miliardi, +39%) e Francia (800 milioni, +47%).

La quota maggiore di mercato è legata alle soluzioni per la sicurezza, che valgono 130 milioni (35% del totale). In seconda posizione gli smart home speaker, che oltre a generare vendite per 60 milioni (16% del mercato), hanno direttamente o indirettamente trainato buona parte della crescita complessiva. Di poco inferiori le vendite degli elettrodomestici, pari a 55 milioni (14% del totale). Caldaie, termostati e condizionatori connessi per la gestione del riscaldamento e della climatizzazione incidono per il 12% del mercato (circa 45 milioni), con un incremento dovuto alla crescente integrazione con gli assistenti vocali e alla possibilità per il consumatore di ottenere benefici importanti in termini di risparmio energetico e comfort.

"Il 59% degli italiani ha sentito parlare almeno una volta di casa intelligente e il 41% possiede almeno un oggetto smart, con le soluzioni per sicurezza, come sensori per porte e finestre, in prima posizione. Si consolida la diffusione di oggetti smart, presenti nel 41% delle abitazioni (+3%), anche se una buona fetta degli utenti non usa ancora le funzionalità avanzate di questi oggetti (42%), soprattutto a causa della scarsa utilità percepita (per il 41% è poco utile, il 34% non ne ha l'esigenza) e a volte per l’eccessiva complessità del prodotto (14%). Chi invece non possiede oggetti connessi non ne sente il bisogno (41%), li considera troppo futuristici (19%), non ne comprende appieno i benefici (12%) o non ne ha ma sentito parlare (8%). 

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